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Le tenebre avvolgevano in uno spettrale abbraccio il luogo circostante.
Il silenzio incombeva, interrotto soltanto dal suo cuore che batteva.
La giovane era ancora in vita, ma incapace di muoversi.
Attorno ad essa vi era una pozza di sangue color cremisi.
Respirava a fatica, ansimando per il dolore.
Cercò di tirarsi su, ma invano.
I muscoli delle gambe erano lacerati e del caldo liquido rossastro sgorgava dalle ferite.
Sì sollevò e vide uno spiraglio di luce avanti a sé.
"Una via di fuga!" pensò.
Strisció, aiutandosi con le braccia, anch'esse doloranti, ma ancora sane.
Si fermò per riprendere fiato.
Era troppo per lei.
La voce era un sibilo, spezzata dal dolore provato.
<<Posso...farcela.>>
Furono le sue ultime parole, prima di cedere.
Rivolse un ultimo sguardo verso il soffitto, alla ricerca della volta celeste e delle stelle che la ricoprivano come una candida vestigia.
Ma sotto il suo sguardo trovò soltanto il soffitto di fredda pietra.
Chiuse gli occhi e si abbandonò al dolore.
<<Ho fallito.>>
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Si svegliò di soprassalto.
Aveva il fiato corto, la sua fronte era imperlata di sudore e il suo viso era cereo.
<<Un altro incubo.>>
La ragazza spinse via le candide coperte e si alzò dal letto.
Andò alla finestra, il sole stava sorgendo e man mano i suoi caldi raggi accarezzavano le alte chiome degli alberi.
Sospirò.
<<Non accadrà mai una cosa del genere. Io devo vincere.>>