Di una funzionalità poco banale e interattiva, a sguardo fiero e il puzzo sotto il naso. Lui ha due occhi che se fossero verdi fluttuerebbero nella notte con la stessa intensità di un semaforo, pronto ad indicarmi la via di casa, che se è la mia o la sua a me non importa, e se fossero azzurri li paragonerei al mare cristallino della Corsica, là dove tra cielo e acqua non vi è distinzione e ci si ritrova immersi in un modo onirico e splendente. Ma lui, gli occhi, li ha nocciolati, non troppo scuri ma profondi abbastanza che, guardandolo, smetto di toccare il terreno con i piedi e annaspo cercando un appiglio nell'aria. E se si fa abbastanza attenzione si può notare che, lì, nei suoi occhi, le sfumature si infittiscono e riflettono le luci del sole, di quel mare puro e non violato, di quel semaforo che la sera, come ogni giorno, mi ricorda che ora mancano soltanto pochi minuti al mio arrivo in casa. Ammiro le sue irresistibili iridi e scopro, tra quei colori, l'immagine della mia persona, imperfetta e poco all'altezza delle sue aspettative, gracile e vulnerabile di fronte alle sue attenzioni, impregnare i miei giorni della sua eterea essenza.