"Qui non si bada a spese."
Le parole famose che sono state dette con tanta leggerezza senza badare alle conseguenze delle proprie azioni.
Elizabeth Jones, chiamata da tutti Beth, è una paleontologa che lavora a uno scavo in Montana insieme alla sorella Laurel, il paleontologo Alan Grant e la paleobotanica Ellie Sattler ed è felice della sua vita, che la porta a studiare i dinosauri vissuti nell'era Giurassica...almeno fino all'incontro con il miliardario a capo della InGen: John Hammond, che li invita nella sua isola in Costa Rica per valutare le attrazioni da lui create, che si rivelarono essere dinosauri in carne e ossa.
Da paleontologa, la cosa l'affascina oltre misura, perché ha la possibilità di studiarli ma, dall'altra, la terrorizza, perché ha paura delle loro potenzialità se la natura si ribella all'uomo che li ha creati, ed è quello che capita, perché la natura vince sempre.
I dinosauri a piede libero semineranno morte e distruzione hai visitatori, che dovranno trovare il modo di lasciare l'isola prima che l'istinto primordiale dei dinosauri abbia il sopravvento su quello umano.
Tra sentimenti ricambiati e quelli appena sbocciati, tra terrore ed istinto di sopravvivenza, riusciranno i nostri eroi a scappare dall'isola e tornare alla civiltà?.
Eterocromia. Ecco la cosa che mi ha distinta da sempre.
Quei bisbigli dei bambini appena passi che ti definiscono una "strega" o una "fata" oppure i rifiuti dei ragazzi perchè "i tuoi occhi mi fanno paura".
Si passa la vita a cercare un'equilibrio ed io perdo già in partenza: un occhio verde e un occhio azzurro.
Nonna ha sempre detto che è stato un segno del destino, un segno che io alle regole non ci sarei mai stata. Mi fanno sentire in trappola, bloccata e imprigionata. Ho bisogno di fare tutto a modo mio e di ascoltare solo me stessa. Io mi do le regole. Io decido.
Questa è stata la mia filosofia di vita per tanto tempo, prima che la gente cominciasse a sbattermi porte in faccia dandomi della viziata.
Quando la scuola ha cominciato a chiamare nonna per il comportamento ho capito che era il momento di mettermi dei paletti e di trovare un equilibrio tra ciò che era giusto e ciò che era sbagliato.
Gli occhi però sono l'unica cosa che resta ancora come prima. L'unica cosa che un equilibrio non lo troverà mai. Ed è bello così.