«Harry, la storia della tua vita la conosciamo già, purtroppo - il ragazzo le fece una linguaccia. - Muoviti» gli intimò infatti Gemma. Lui rise e scosse i ricci alla luce del giorno che penetrava nel salotto dalle grandi finestre «Io...» lasciò appositamente la frase in sospeso. Il cuore prese a battermi a mille, ero ansiosa. «Mi...» alzò la voce, passando gli occhi su di noi. Uno strano pensiero si addentrò nella mia testa. «Vai al sodo» esclamò la madre. «SPOSO» urlò il ragazzo, battendo le mani e allargando le braccia. Il sorriso si aprì sul suo viso, quando il mio si spense definitivamente. «Cosa?!» chiedemmo tutte e tre, spalancando occhi e bocca. In comune avevamo la stessa espressione sorpresa; io, però, tra le mani avevo un cuore a pezzi e la prospettiva del matrimonio del mio migliore amico.