Call me Ella. (traduzione italiana)
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Ongoing, First published May 21, 2014
Sì, ho perso mio padre, il miglior uomo del mondo intero. Sì, ho una matrigna, una strega che odio ardentemente.  Sì, ho due sorellastre, due gran rompicoglioni che hanno perso i cervelli quando erano piccine. Sì, la mia vita è come la solita storiella di una dannata fiaba, ma sai cosa manca? Il fottuto Principe Azzurro. E lui dov'è? Introvabile! Probabilmente sta ballando nel suo palazzo con una stupida e scervellata Barbie. Stronzo. Comunque, chi ha bisogno di lui? Certamente non io.   Sono pressoché Cinderella, ma potete chiamarmi Ella.
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28 parts Ongoing

Eterocromia. Ecco la cosa che mi ha distinta da sempre. Quei bisbigli dei bambini appena passi che ti definiscono una "strega" o una "fata" oppure i rifiuti dei ragazzi perchè "i tuoi occhi mi fanno paura". Si passa la vita a cercare un'equilibrio ed io perdo già in partenza: un occhio verde e un occhio azzurro. Nonna ha sempre detto che è stato un segno del destino, un segno che io alle regole non ci sarei mai stata. Mi fanno sentire in trappola, bloccata e imprigionata. Ho bisogno di fare tutto a modo mio e di ascoltare solo me stessa. Io mi do le regole. Io decido. Questa è stata la mia filosofia di vita per tanto tempo, prima che la gente cominciasse a sbattermi porte in faccia dandomi della viziata. Quando la scuola ha cominciato a chiamare nonna per il comportamento ho capito che era il momento di mettermi dei paletti e di trovare un equilibrio tra ciò che era giusto e ciò che era sbagliato. Gli occhi però sono l'unica cosa che resta ancora come prima. L'unica cosa che un equilibrio non lo troverà mai. Ed è bello così.