Dal testo: Era da sei mesi che non lo vedeva. Dopo la finale del Grand Prix, da cui era uscito vincitore, lo aveva sentito soltanto una volta. Un messaggio che lo avvisava del suo rientro in Kazakistan: freddo, distaccato. Una singola parola sul display del suo telefono era riuscita a colpirlo più di cento pugnalate alla schiena, facendo cadere i castelli in aria che aveva costruito. Una parola che non ricevette alcuna risposta da Yuri Plisetsky, ferito profondamente nell'orgoglio. Cosa si aspettava? Che Otabek avesse provato le sue stesse emozioni nelle settimane passate assieme, forse?
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