Non ci portare chiunque a vedere il mare, che è una cosa importante, non è mica una cosa da niente.
A guardare il mare portaci qualcuno che condivida il silenzio con te, è difficile trovarlo, ma se lo trovi non hai scampo.
Lo vedi come se fosse in un altro mondo,
un mondo dove basta il silenzio per capirsi. Un mondo tutto vostro.
Portaci qualcuno con il quale non devi parlare per forza, perché il mare è un film muto
che ti sorprende per i colori, per le sensazioni che ti provoca allo stomaco e per i rumori delle onde che ti fanno sentire in una situazione di equilibrio.
Ma quel che veramente vale, del mare,
sono le sfumature come di ogni cosa bella d'altronde.
Portaci chi è stato in grado di dimostrarti che tu vali più di quello che pensi, di quello che ti aspetteresti,
qualcuno che faccia di te una priorità è non un passatempo.
Quella persona che riesce a sentire le tue tragedie più interne, senza pensare che siano cose banali e poco rilevanti.
A vedere il mare portaci chi ti sa capire senza parlare, chi ti viene a prendere se ti allontani, chi ti da la possibilità di appoggiarsi sulla sua spalla quando cadi, chi se osservando nei tuoi occhi, incredibilmente nota un po' di mare anche in te.
Quella persona che quando alza lo sguardo al cielo, legge il tuo nome.
Portaci qualcuno proprio così, che ti faccia sentire dentro un caos e fuori una persona magica, piena di vita.
Ti sembrerà di vedere qualcosa di stupefacente, di sconvolgente, di affascinante e per la prima volta nella tua vita sembrerà di vedere il mare, perché così non l'avevi visto mai.
Questo era il mio pensiero sull' amore. Secondo me l'amore significa vedere un po' di mare in un paio di occhi marroni, e credetemi non è per niente normale, anzi, è tutto un caos.
SPIN-OFF DI "INNAMORATA DEL NEMICO"
"Uno novembre.
Ore zero quattro e sette di mattina.
Il soggetto è esausto, sembra delirante.
Si muove con lentezza nell'ombra, non reagisce agli stimoli.
I muscoli fanno scatti improvvisi e i farmaci non funzionano.
È un topo da laboratorio, gira e rigira nella sua ruota.
Non riesce a fermarsi, farnetica e fatica a stare dietro ai suoi pensieri.
E a quello che gli viene detto.
Quando chiude gli occhi, non percepisce la realtà, il suo respiro si intensifica e l'affanno diventa tale da non permettergli di riaprirli se non nel buio più totale.
Nella sua testa si ripete solo un'immagine: lei, con la pelle di luna e i capelli di sole.
Nuda tra le sue braccia.
Il soggetto sono io.
E non so più dove ho messo la testa."