Luce. Non si è mai soffermata a sufficienza su di lei. È sempre rimasta nella penombra, in quella sottile zona tra buio e luce, e quei brevi sprazzi non hanno mai permesso di vedere con chiarezza. Quello che ho imparato, di lei, è che lo fa di proposito: si immerge a fondo nel suo lavoro, in una realtà che non è la sua - che, a ben vedere, non è neppure reale - per allontanarsi il più possibile da sé. Semplicemente, finge che tutto quello che esiste al di fuori - e al di dentro - non sia abbastanza importante da valere la pena di essere vissuto. Quello che invece, ancora, non so è: Perché?