"Tu non hai paura della morte?"
Domanda la ragazza, tentando di attirare l'attenzione dell'altro detenuto, stretto nelle sue gambe, con la lavagna su queste, ma non intenzionato a scrivere:
"Sai...un mio amico canta "Ho paura della morte, sì, ma della vita pure". Io ho paura della vita, ma è solo una, dobbiamo giocarcela"
Ancora nulla:
"A te piace la musica italiana?"
Continua lei, emozionata, specialmente quando il ragazzo prende la lavagnetta e traccia qualche riga con un gessetto verde chiaro. Lo allunga alla ragazza e lei si avvicina, curiosa di sapere cosa ne pensa della musica:
"STA ZITTA!"
Recita, la lavagnetta
William Mezzanotte, conosciuto con il soprannome di Nayt, è un criminale spietato che, nella sua giovane "carriera" ha spezzato tante vite innocenti senza un reale scopo. Viene arrestato una serata di inizio giugno e la sentenza è chiara: "30 giorni e sarà condannato alla sedia elettrica".
William non ha avuto parola in merito. Non può. Nayt non parla, è muto. Comunica unicamente attraverso una lavagna e verbalmente con sua madre.
Giulia è dentro anche lei, per spaccio e rapine aggravate e con morti, e a lei questo nuovo carcerato intriga. Ha qualcosa di speciale. Ne è convinta. Riuscirà a farlo parlare o, anche solo a ricevere le sue attenzioni?
Storia iniziata domenica 23 dicembre 2018
Se dovessero chiedere a Ginevra di parlare del destino, molto probabilmente userebbe come esempio lei e Kenan.
Parlerebbe di come il suo telefono, cadendo a terra quella sera allo Juventus Stadium, le avesse fatto incrociare gli occhi brillanti del giovane.
E ancora, citerebbe della notte in cui si era ritrovata ad aiutarlo con una gomma dell'auto bucata.
Tutto ciò senza mai averlo visto prima. Nessuno dei due fino a quel momento sapeva uno dell'esistenza dell'altro.
Per Ginevra quello, era destino.