Guardo attraverso la tenda, il sole al tramonto dell'autunno è così riflessivo.
Ti sto aspettando.
Poi mi fisso, punto nel vuoto, sento la necessità di dormire.
Ora sto sognando.
Sono fuori al Colosseo, da sola.
È tutto coperto di neve intorno a me, solo bianco, ma non sento freddo.
Sono seduta sul niente. Galleggio in pratica.
I capelli si muovono al vento, vento che ho smesso di soffiare da parecchio.
Sento il suono di un'arpa.
Inizia a nevicare.
Pian piano sparisco e del mio sangue non rimane traccia.
Ora, ora sono sveglia.
Sento un rumore, quello che fanno le tue orecchie quando riaffiori dall'acqua dopo una lunga nuotata.
È l'ispirazione che mi chiama.
Il click della mia penna fa' lo stesso rumore.
Sofia è dispersa in una foresta autunnale.
Mi alzo, ed inizio a suonare, per fortuna ho chi scrive musica per me.
Ti aspetterò sempre.
Ti aspetto.
E nel frattempo penso che dovrei smettere di concentrarmi sul vuoto.