Prese la mia mano e la portò al suo petto, più precisamente al suo cuore. Batteva veloce. "Dice il tuo nome" sussurrò. Presi la sua mano e ripetei il suo stesso gesto. Anche il mio cuore batteva forte, forse come mai aveva battuto. "Dice il tuo nome" ripetei. Sorrise. Come solo lui sapeva fare. Mi riservava i sorrisi migliori. Mi diceva che meritavo il meglio perché ero io la causa del suo sorriso. E anche se io non glielo dicevo spesso, sapeva che anche io sorridevo grazie a lui.