Era stato un'attimo, uno scontro di sguardi, e i suoi occhi li avevo sentiti bruciare lì, proprio lì, dove la sua mano salda e ferrea stringeva silenziosamente un lembo della mia maglietta sgualcita. Erano degli occhi infuocati, i suoi, ruvidi e ardenti, bruciavano in una maniera quasi seducente, vi si leggeva dentro solo un disperato desiderio di comprensione e un vergognoso senso celato di possessività.
E io ero carne che andava in estasi, ero un corpo che mutava identità nella speranza macabra di compiacergli, almeno un po', adattandomi completamente e totalmente alla sua immagine, diventando ciò che quello sguardo tanto desiderava, lasciando indietro i miei bisogni, dimenticandomi delle mie paure.
E sapevo, avevo capito sin nel profondo, che sarebbe stato vitale, essenziale, riuscire a dimenticarmi l'armonia del suo respiro.
Altrimenti, non sarei più riuscita a salvarmi.
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Grace ha 17 anni, e come ogni ragazza della sua età vuole vivere, esplorando e gioendo dei piaceri che la vita regala, è circondata da persone che le vogliono bene e che la supportano, adora la sua città, la sua migliore amica e la sua famiglia ma poi, un giorno, tutto cambia, e la sua vita si ferma, per quella che le sembra essere un'eternità.
Ethan porta con se un fardello troppo grande per un diciannovenne, un peso che lo fa soffocare, talmente gli sta stretto, portandolo a isolarsi totalmente dal mondo, rinchiudendosi in una realtà che non gli appartiene veramente.
Sono entrambi rotti, spezzati, ma insieme, aggiusteranno i pezzi, uno ad uno, per poi ritrovarsi a distruggersi a vicenda. Saranno la loro salvezza e al contempo la loro rovina. Un paradosso dell'esistenza, come un brutto scherzo del destino.
Rimarranno incisi sulla pelle.
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