"Non siamo fatti per stare con chiunque Christopher" esclamai guardandoti dritto in faccia. Quella mattina c'era il sole, uno di quelli che riescono a scottarti persino le ossa. Mi stavi guardando con i tuoi occhi grandi e con le tue labbra a cuore, perfettamente rosa. Io invece stavo cercando di sfuggire dal tuo sguardo, quello che mi stava perforando il petto, ed il cuore. Non siamo fatti per stare con chiunque, ti avevo detto con il mio solito sorrisetto sghembo. Ma stavo mentendo, forse ti avevo sempre mentito, o forse eri riuscito a scavare troppo in profondità, portando alla luce qualcuno che non riconoscevo più. Non siamo fatti per stare con chiunque, ti avevo detto in quella frazione di secondo in cui il mio cuore aveva ricominciato ad essere solo un organo che pompa sangue. "Pensavo di non essere chiunque" rispondesti sfiorandomi la bocca col pollice. Sorrisi e mi scostai dalla tua presa, quella che mi lasciava senza fiato, e con lo stomaco rivolto al contrario. Tu non eri chiunque, e non lo saresti mai stato. "Lasciami essere la tua luce Margot" dicesti bloccandomi e poggiando le tue labbra sulle mie.