La storia completa di come la misthios protagonista del gioco A.C. Odyssey è diventata la leggenda che conosciamo.
Ho deciso di romanzare i fatti raccontati nel corso del videogioco e di integrarli con qualcosa di mio; questa storia non terrà conto di ciò che viene trattato nel libro dedicato al gioco.
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«Those who strike me down
They will think that I am done,
When morning comes, victorious,
I rise and I overcome.»
Kassandra stava seduta sul tetto della sua piccola casa nell'isola di Cefalonia intenta a canticchiare a denti stretti una vecchia canzone che sua madre le cantava sempre quando era più piccola. Tra le sue mani stringeva la lancia che un tempo era appartenuta a suo nonno, il grande re Leonida di Sparta, l'unico cimelio che la legava al suo passato da spartana. Passò un panno umido sulla lama arrugginita della lancia nel vano tentativo di pulirla almeno un po'. Venne interrotta dalle urla di due idioti che la insultavano e le intimavano di scendere. Con un profondo sospiro Kassandra lasciò cadere accanto a sé il panno sporco e si tirò in piedi: ecco che per lei iniziava un nuovo, "meraviglioso", giorno da mercenaria e di certo quei due avrebbero rimpianto di aver disturbato l'Ombra dell'aquila.
«Standing in the light, before my eyes, the truth is mine,
Nothing will destroy me now, my children are alive.
One fights for the good, and one for darker side,
Now one must reunite their love, together side by side.»