14 parts Ongoing IN REVISIONE!!
Nel mondo della musica il talento può dimostrarsi sia una benedizione che una maledizione: questo Juliette Pavlova-Clark lo sa bene, ed è proprio questa consapevolezza a dimostrarsi la forza motrice che la porterà a lasciare Mosca, suo paese natale, per immergersi in una Londra che sa essere vibrante, gioiosa e colorata, così come triste, spenta e grigia. Alla M.A.A., rinomata accademia musicale inglese, sa di dover affrontare le insidie della competizione e della rivalità, ma anche i fantasmi di un passato burrascoso che sembra tornare pian piano, in punta di piedi.
"White Holes" è un viaggio emotivo che esplora, attraverso l'arte, le quattro stagioni e la passione -sia quella amorosa che per quella per la musica- come la vulnerabilità e il dolore possano diventare strumenti di crescita.
Il romanzo esplora temi come: la rivalità in amicizia, il successo come solitudine, la creazione nella distruzione, l'arte come strumento di libertà e prigione.
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"Per qualche strana ragione, la sua intera esistenza non sembrava avere scopo senza la centralità del dolore. Si era affezionata un po', un po' troppo, forse, alla sua sofferenza. Era sempre stata così, lei: paradossale, eccentrica, controversa. Aveva imparato ad amare parte di quell'agonia e a destinarla al talento per trasformarla in arte -è un fatto risaputo, d'altronde, che è necessario patire molti mali per accedere al virtuosismo- Era un buco bianco. Creava distruggendo. [...] Aveva sempre creduto che il dolore più profondo è quello interno, quello che viene da dentro. Il dolore più insostenibile è quello che impariamo ad amare. Il dolore che amiamo. "