Stereotype

Dal momento in cui vieni al mondo a quello in cui lo lasci, non ti abbandoneranno mai.
Ti avvolgeranno come una seconda pelle, un rivestimento che, fino al tuo ultimo istante, non riuscirai a capire se ti appartenga davvero o meno.
Nel tempo potrebbe cambiare, abbandonarti come una vecchia pelle di serpente, ma subito, non appena quello vecchio ti avrà lasciato, ecco che ne torverai uno nuovo sotto, pronto a rimpiazzarlo.
Ovunque andrai, qualunque cosa dirai o farai, con chiunque ti rapporterai, loro saranno lì.
Qualcuno riuscirà ad ignorarli, altri ci combatteranno fino allo stremo delle forze, altri ancora invece neanche sapranno di averne.
Eppure sono sempre lì.
Da dove vengono?
Sono gli altri a darceli o è anche colpa nostra?
Ma soprattutto, quando la gente ti guarderà, cosa vedrà?
Te o il suo stereotipo?

Questa è la storia di Nicholas Murphy, diciassettenne cinico e riservato, noto in tutto l'istituto come "lo sfigato".
Ma è anche la storia di Austin Richmond, l'espansivo e carismatico middle linebacker della squadra di football scolastica, oltre ad essere la storia di una cheerleader, di una secchiona, di una tsundere, di un quarterback, di una "femminuccia", di una ficcanaso pettegola, di un bullo, di una bad girl, di un fantasma e di Zoey Graves, l'eccentrica combinaguai della scuola, la quale un bel mattino, poco prima dell'inizio delle lezioni, prese Nicholas da parte per fargli una confessione sconvolgente: c'è un misterioso assassino a piede libero nella loro scuola e lei vuole che lui le dia una mano a trovarlo.