Nelle prossime righe racconterò le varie idee che mi hanno percorso la mente durante la scrittura del mio racconto " Che vita di cacca " : questo nome è nato successivamente ad una breve storia che ho scritto in cui viene esaminata la prospettiva di una cacca entrando in particolari dettagli, anche sconvenienti, per entrare in maniera incisiva nel racconto. Il racconto nasce dal desiderio di portare conforto a chi, come me, si è sentito solo nella vita. Gli adolescenti nello scoprire il proprio posto nel mondo possono trovare molte difficoltà, soprattutto se non sentono di appartenere ad alcuna categoria sociale. Credo fermamente che ogni persona sappia già dentro di sé cosa è meglio per la proprio vita: fare esperienze, giuste o sbagliate che siano, è lo strumento che abbiamo per ricordarci chi siamo, per questo, ho messo insieme varie storie, con prospettive diverse prodotte dalla mia fantasia, contornate, quasi sovrastate dalle mie considerazioni personali. Inizialmente ho suggerito l'ipotesi che, alla fine della racconto il lettore potesse trovare la propria storia unica ed ancora da scrivere, successivamente ho usato l'idea di una nuova scoperta per spiegare la trasformazione degli atomi tra le varie forme possibili della materia, che posti in' assenza di tempo portano alla considerazione che tutto ciò che esiste possa svanire o cambiare forma da un momento all'altro; data questa condizione, la forza di agire a dispetto delle paure aumenta esponenzialmente, non c'è rischio rispetto a non agire. Varie storie raccontate da me stesso durante il testo, dove lo scopo rappresentato è quello di creare un racconto, scrivo della mia vita e delle mie emozioni, non offro soluzioni, se non quella di scrivere per riordinare le mente ed esprimersi senza paura del giudizio altrui e del proprio, solo lasciarsi andare.