Giuseppe Giammini è un semplice professore della scuola superiore Alberto Sordi della città di Tripoli. In Libia dal 1984, laureato in scienza delle comunicazioni, filosofia e storia delle religioni, ha una prosperosa collezione di libri e insegna storia. Ha origini italiane, Il nostro prof. Giuseppe è alto, dall'aspetto trasandato, barba incolta, labbra carnose sovrastate da un naso aquilino e da delle grosse guance. La sua voce è molto profonda, quasi quanto il colore dei suoi capelli, che molte volte gli studenti scambiano per un'entità a parte data la loro capacità di posizionarsi in delle pose molto discutibili quasi come se appena alzato dal letto si scombinasse i capelli e si spruzzasse una bomboletta intera di lacca. Ai suoi studenti lui si rivolge in una maniera burbera e rozza che tende a nascondere il suo essere buono e gentile e da sempre l'impressione di essere stanco e, come più volte ha ammesso, soffre di insonnia ed è soggetto a lutti di amici e parenti.
Ma la sera, fuori da scuola, senza gli studenti, senza compiti da correggere e senza dover rimproverare qualcuno perché legge male oppure parla, lui si trasforma. Ha una vita segreta da metallaro ed esce con gli amici. Però non tutti sanno che in Libia c'è un nuovo supereroe che difende Tripoli con la forza della grammatica e della conoscenza.