Sono Eva, ho 21 anni e sono ancora, da troppo tempo, un'estranea a casa del mio stesso padre. Ma la mia storia non comincia qui, per poterla raccontare ho bisogno di un periodo di tempo più largo, che comprenda il giorno in cui sono venuta al mondo e anche il perchè io mi senta un'estranea.
È il 23 luglio 1998, estate piena. La casa di campagna dei miei genitori è troppo grande per soltanto due persone, nonostante ci sia anche Anita, la domestica e cuoca, ma di lei vi parlerò in seguito.
Mia madre era una donna attenta. Amava mio padre alla follia ma tutto ciò che aveva mai ricevuto da lui erano dei fiori per il suo compleanno e mai nulla di reale, mai una parola per dimostrarle che l'amava, anche se in realtà era..beh è mio padre, e non è diverso da tutti gli uomini che non sanno esprimere i propri sentimenti.
Dicevamo, ah si, il mio primo giorno di vita. Mia madre mi aveva desiderata con tutta se stessa, cosa che non si poteva dire di mio padre, lui voleva un maschio, forte come lui e con sani principi. Ecco, in questo non l'ho deluso, i sani principi li ho anche io, l'unica cosa è che non sono forte come lui.
Qualche anno più tardi, mia madre è andata via, è morta il giorno del mio compleanno, 23 luglio 2005. Con soli 7 anni di vita, sono stata costretta a crescere in fretta, diventando così il bersaglio di mio padre, sola, senza mia madre a proteggermi. Fino ad oggi, quando un fantasma del passato non ritorna a farmi visita, infrangendo tutte le promesse che avevo fatto a me stessa.
Lui si chiama Tomas, alto, bello ed impossibile. Ma non nel modo in cui credete. Non quell'impossibilità che accomuna i ragazzi come lui. Un'impossibiltà fuori dal normale, con cui io stessa, dovevo imparare a fare i conti.
Cosa c'entra con la mia famiglia? Questo non posso dirvelo, ma vi assicuro che potrebbe essere peggio di ciò che immaginate.All Rights Reserved