La Confraternita delle beate vergini - delitto in pineta

Il cadavere di una bella ragazza strangolata emerge casualmente a fine estate, ai piedi di un eucalipto, mentre due giovani fidanzati sono impegnati nello jogging mattutino. I carabinieri che si occupano del caso incontrano notevoli difficoltà ad impostare una strategia investigativa non avendo che pochissimi elementi: un orologio, un contapassi fermo, nessun documento. L'intuito poliziesco del maresciallo Ranieri è determinante sin dall'inizio delle indagini.
Sei attempate signore, consorelle della Confraternita delle beate vergini, sodalizio di matrice religiosa, moraliste intransigenti all'eccesso, hanno qualcosa da nascondere e forniscono indizi labili ma preziosi per la composizione del puzzle. Ben presto il maresciallo e la preziosa collaboratrice brigadiera Conforti indirizzano le ricerche sul mondo della prostituzione. Floriana, la vittima, era una giovane prostituta ucraina, protetta da Yogo il nigeriano. Ma la ragazza era venuta in Italia per cambiare vita, come confermato da sua sorella, che l'aveva incontrata tre mesi prima allorché aveva trovato lavoro in una pizzeria del porto. Il titolare della pizzeria, per paura di complicazioni burocratiche si mostra reticente su quella collaboratrice di brevissimo periodo. Testimoni affermano che la ragazza era protetta non più dal nigeriano ma da un russo, tale Igor Nicolai. I carabinieri vanno sulle sue tracce, trovano il nigeriano ma non il russo.
Dopo alcuni mesi, a Natale, qualche altra tessera del mosaico va al suo posto, finché l'intuito del maresciallo unitamente alla caparbietà della brigadiera, permettono di acquisire nuove informazioni importanti. Il gioco è fatto! I sospetti si concentrano su una persona, la quale, interrogata dai due investigatori, non vede l'ora di vuotare il sacco: confessa liberando finalmente la coscienza da un grave peso.