Non avevo mai compreso tutta questa ossessione per la perfezione. Per me non era che un male che strisciava comunemente nella società, eppure rendeva le persone schiave dell'apparire, piuttosto che dell'essere. Non mi ritenevo una persona particolarmente profonda, ma tuttavia quando potevo mi piaceva fermarmi nel caos della vita urbana, puntando le mie attenzioni su qualcosa che alle altre persone sfuggiva. Erano come formiche indaffarate, troppe prese da banalità per badare alla bellezza del mondo circostante. Fumikage Tokoyami era l'esempio perfetto per descrivere il mio pensiero. Per me era un diamante, ricoperto da un debole strato di polvere scura, fatta di pregiudizi. In poche parole una coltre tossica che seppelliva la sua brillantezza. A quel ragazzo mancava solo una cosa per poter risplendere: un po' di autostima. Una strada da intraprendere con la propria forza di volontà. A Tokoyami bastava solo allungare la mano per afferrare la tanto ambita felicità, ma nella vita si sa... si sceglie sempre il percorso più tortuoso. Lui non fece eccezione. ------- Attenzione: in questa storia parlerò di un Tokoyami che per una serie di eventi si ritroverà volontariamente con un aspetto umano. Sembra strano messo così, ma se volete saperne di più non vi resta che leggere ^^