L'acluofobia (dal greco ἀχλύς achlýs, "oscurità", e φόβος phóbos, "fobia") o nictofobia (raro "scotofobia") è la forte paura dell'oscurità e del buio.
Park Jimin, un giovane, fino al cuoio capelluto bramoso di vita, prigioniero di se stesso e del suo destino, fa parte di un mondo che non gli appartiene.
Il suo unico oggetto di distrazione è l'arte, le melodie, i colori, i polpastrelli immersi in fiumi di tempera umida, le tele imbrattate con la sua anima.
L'Universo schierato contro lui, la sua vivacità spenta dal buio della cecità e il suo coraggio sopraffatto dalla paura di tutto ciò che è nascosto, privo di luce.
Quasi un ossimoro si cela dietro la sua storia, la quale di poetico nulla sembra avere se non si considerano i versi in rima che ogni tanto egli compone e custodisce.
Ma non sempre le stelle giocano a suo sfavore, a volte anch'esse si allineano: ed è proprio allora che quelle tonalità spente dalla malattia ritorneranno a gioire dinanzi ai suoi occhi.
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L'intera narrazione è basata sul frutto della mia immaginazione. I personaggi NON rispecchiano le caratteristiche reali, tranne per quanto riguarda l'aspetto fisico.
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boyxboy ✔️
angst ✔️
fluff ✔️
smut ✘
❝I've been falling every day
since I first met you.❞
stolen glances,
hushed whispers,
teasing breaths,
lingering touches.
𝘖𝘳 𝘪𝘯 𝘸𝘩𝘪𝘤𝘩 𝙝𝙖𝙧𝙙𝙘𝙤𝙧𝙚 𝙢𝙚𝙚𝙩𝙨 𝙝𝙖𝙧𝙙𝙘𝙤𝙧𝙚, 𝘢𝘯𝘥 𝘮𝘢𝘨𝘯𝘦𝘵𝘴 𝘢𝘳𝘦 𝘮𝘦𝘢𝘯𝘵 𝘵𝘰 𝘢𝘵𝘵𝘳𝘢𝘤𝘵 𝘦𝘢𝘤𝘩 𝘰𝘵𝘩𝘦𝘳.
─ tim bradford x fem!oc
─ the rookie; s1 ~ s?
─ slow-burn, flirting, some spice
─ updating every other day!!
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