Downfall

H E A T H E R

' Possiede gli occhi di chi finge felicità, di chi la notte non dorme e pensa più del dovuto.
Sono limpidi, chiari e trasparenti.
Guardano tutto come in cerca di qualcosa o qualcuno.
Si confondono con il mare in tempesta e con la foresta.
Manca solo il rumore, ma parlano tanto.
Urlano.
Li sento, come un richiamo, nel buio e in lontananza.
Sono iridi di chi vuole essere capito. '

E Z E K I E L E

'Rivedo quei bellissimi occhi nei quali vorrei intrufolarmi fino ad arrivare alla sua mente.
Gli stessi occhi che, fino a qualche minuto fa, fissavano le persone e le cose, ma non le vedevano.
Quegli occhi che ti forano come se fossi trasparente.
Chissà cosa stavano vedendo, forse un'altra realtà.
Sono azzurri, quasi bianchi, come il cielo quando è coperto da una leggera foschia.
Gli oggetti si riflettevano e non avevano paura di critiche: non erano visti.
Mi sentivo affascinato e trascinato in un'altra dimensione.
I suoi occhi mi attraggono, ma, allo stesso tempo, mi riempiono di tristezza.
Quando abbassava lo sguardo sembrava pensierosa, ma, quando rialzava il capo, mi accorgevo subito che non stava solo pensando: cercava di crearsi un mondo tutto suo nel quale, molto probabilmente, non potrò mai entrare.
I suoi occhi non vivevano da soli. Per farlo avevano bisogno dei gesti delle mani, dei movimenti della bocca e delle sopracciglia, dei sorrisi falsi e deboli.
Forse è per questo che mi riempiono di tristezza.'

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