Jason quella notte non riuscì a dormire pensando alla promessa fatta a quella piccola bambina innocente.
<<mi abbandonerà come tutti gli altri>> disse il giocattolaio con aria triste prima di scomparire da Londra per anni lasciando la piccola Ilary come la chiamava lui, in preda alla tristezza e alla sofferenza. La piccola Ilaria in quegli anni era ingenua e innocente, non sapeva chi era il giocattolaio o cos'era, per lei lui era gentile, dolce e amorevole ma non sapevo il suo lato oscuro quello che lui celava con molta freddezza. Quella sera la piccola Ilaria non trovandolo iniziò a cercarlo per tutta la casa, ma purtroppo di egli non c'era nessuna traccia, da quella sera fino a che lei non ebbe compiuto 16 anni, lui non si fece vedere e nemmeno sentire, nulla, niente di niente lei perse le speranze e così perse il suo caro e il suo primo vero migliore amico.
(Mi scuso per gli errori che ci potrebbero essere nella storia e grazie a @ghostly_bltch che mi ha aiutata tantissimo, buona lettura)
Eterocromia. Ecco la cosa che mi ha distinta da sempre.
Quei bisbigli dei bambini appena passi che ti definiscono una "strega" o una "fata" oppure i rifiuti dei ragazzi perchè "i tuoi occhi mi fanno paura".
Si passa la vita a cercare un'equilibrio ed io perdo già in partenza: un occhio verde e un occhio azzurro.
Nonna ha sempre detto che è stato un segno del destino, un segno che io alle regole non ci sarei mai stata. Mi fanno sentire in trappola, bloccata e imprigionata. Ho bisogno di fare tutto a modo mio e di ascoltare solo me stessa. Io mi do le regole. Io decido.
Questa è stata la mia filosofia di vita per tanto tempo, prima che la gente cominciasse a sbattermi porte in faccia dandomi della viziata.
Quando la scuola ha cominciato a chiamare nonna per il comportamento ho capito che era il momento di mettermi dei paletti e di trovare un equilibrio tra ciò che era giusto e ciò che era sbagliato.
Gli occhi però sono l'unica cosa che resta ancora come prima. L'unica cosa che un equilibrio non lo troverà mai. Ed è bello così.