Aiden White: Il paradosso dell'onnipotenza

Introduzione
Quella notte, Aiden si svegliò in preda a un sudore freddo che aveva impregnato i suoi capelli e i vestiti. Quell'incubo era tornato di nuovo a fargli visita, ma stavolta diverso, più strano, più... Reale. Ricordava tutto nei minimi dettagli: il freddo delle catene che lo legavano alla parete spoglia, il battito d'ali eccitato del corvo che girava il becco nel suo occhio, le sue grida di dolore che impermeavano la stanza.
Mai quell'incubo, che si era sempre presentato allo stesso modo, era stato così ricco di sensazioni, suoni, odori, dolore.
Ed Aiden ne conosceva solo la minima causa. Qualcosa era cambiato, in quel sogno ricorrente: una delle due porticciole di legno davanti a lui, fino ad allora barricate ermeticamente, era ormai distrutta sul pavimento, ceduta alla forza di un potere sconosciuto.

Aiden si asciugò il sudore che scorreva dalla fronte con un lembo della maglietta e si sistemò di nuovo sotto le coperte, sperando che il dolore all'occhio e l'odore del sangue che colava da esso sparissero, portati via dal sonno.

Era tutto nella sua testa.
E quello era solo uno stupido sogno.

O almeno, così voleva credere.

Un omicidio. Un viaggio alla ricerca delle proprie origini. Una profezia e un potere sconosciuto tormenteranno la vita di Aiden White, orfano dalla nascita, in una lotta fra due mondi a cui non sente di appartenere ma che gli scorrono nel sangue, mentre dovrà scegliere da che parte stare e per chi combattere.

Ma non sempre bene e male sono separati come acqua e olio in un bicchiere, nero e bianco su una tela e non sempre la scelta è limitata a un bivio.