Amicizia. Una delle parole più belle che esistano. Allo stesso tempo, una di quelle di cui si fa un uso sbagliato. Quando qualcuno ti dice che per lui, sei un amico, ti offendi. Come se fosse una brutta parola. Come se non nascondesse uno dei legami più profondi che esistano. Un amico è un punto di riferimento, un appoggio, una luce nei momenti bui. E dite, vi sembra poco? Quando qualcuno preferisce restare solo amici, non c'è da offendersi. Perché a volte un amico è meglio di un fidanzato. Amore. Una parola corta, cinque lettere. Ciò che tutte le bambine sognano, che le adolescenti bramano, che i ragazzi disprezzano, che gli adulti sottovalutano, che gli anziani rimpiangono. Questo è tutto quello che io, Margaret Carter, posso dire sull'amore. O almeno, sull'amore convenzionale, quello romantico, passionale, tra due persone che vogliono condividere una parte della loro vita. Eppure, per me, non esiste solo quell'amore. Non saprei trovare un solo fidanzato della mia vita che mi farebbe scudo col suo corpo prendendosi il proiettile. E quanti fidanzati avrai mai avuto in 15 anni? Vi chiederete. Pochi. Eppure mia madre mi farebbe scudo. Mio fratello, mio cugino, la mia migliore amica, mia nonna. Ma soprattutto il mio amico, Austin. Austin mi farebbe scudo 800 volte. Perché Austin mi ama. Ed io amo lui. Alla fine, la linea tra amore e amicizia non è così spessa. Se non fosse stata tracciata, nessuno si accorgerebbe di questa linea.
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