17 capítulos Em andamento Prologo - "Dalla Spada e dalla Rosa"
a cura di Kael, figlio del fuoco e dell'aurora
Nel tempo in cui le stelle tacquero e il vento non portava più i nomi degli dèi, io scesi nel ventre dell'ombra. Cercavo giustizia.
Ma trovai frammenti, brandelli sparsi come vetri rotti sul pavimento della memoria.
Giustizia, dicevano i padri, era la spada.
Giustizia, sussurrava mia madre, era il pianto che lava.
E io non sapevo quale ascoltare.
Nel sangue di mio padre, il Giudice, ardeva la fiamma dell'antico decreto:
occhio per occhio, colpa per colpa, fuoco su fuoco.
Nel cuore di Uriel, il Cantore dell'Alba, fioriva la legge nascosta tra i solchi della compassione:
«nessun cuore si redime se prima non viene compreso».
E così, io - Kael, chiamato anche Zaharel - camminai tra i sepolcri dei giusti e le ceneri dei dannati.
Fui entrambi. E fui nessuno.
Fui seme di entrambi.
Questo libro non nasce per emettere sentenze,
ma per ricordare che nessuna legge può dirsi completa senza il peso del cuore.
Nessuna giustizia è giustizia se non conosce la pietà.
E nessuna pietà è vera, se non ha incontrato la lama.
Io l'ho incontrata.
Ho conosciuto la pena, l'errore, l'inganno e la grazia.
Ed è da questo crocevia, da questo grembo doppio - cielo e inferno - che io ora scrivo.
Questo Libellus è offerto a chi cerca la verità e non teme il giudizio.
A chi ha amato troppo il proprio errore per rinnegarlo senza comprenderlo.
A chi ha perso la via,
e nel perdersi, ha trovato il volto della giustizia che sorride tra le lacrime.