Sul confine tra Veneto e Friuli-Venezia Giulia, immerso nei vecchi boschi delle Dolomiti, Fabrizio Bortot attende la morte imminente nella sua casa-bottega, situata nel suo paesotto d'origine reduce dall'onda del Vajont.
Spopolato e reso un'esca per turisti sognatori, il borgo può finalmente offrirgli la pace che ha ormai perso dopo anni passati a Venezia, dove ha intrapreso la carriera di scrittore. Ancora molti ammiratori bussano alla porta del suo laboratorio, in cui centinaia di lavori in vetro riflettono i raggi del sole montanaro.
Sa che manca poco al suo ingresso nell'altro mondo, ma la vita pare donargli nuovamente una gemma preziosa: una figuretta bagnata si staglia davanti alla sua porta, in attesa di qualcosa.