Questa non è la lettera scarlatta.

Il titolo è la antitesi di "La lettera scarlatta", essendo il testo incentrato sul concetto della lettera scarlatta, oltre quando in esso è menzionata la opera in sé et ergo quasi sùbito, in tutto o in comunque quasi tutto il medesimo, al fine che sia fatto capire che, aldilà della singola opera letteraria inglese, il concetto di marchio, di etichettamento e di vario altro, sia in verità una rès trasversale a più epoche storiche, scritto ciò, devo altresì recare a proferimento che la immagine, da me scelta per la copertina, sia un disegno, effettuato da Maria Grazia Rugghia, che è mia madre, a cui io ho solo arrota, (verbo arrogere), sinonimo di aggiungere, una A, scritta in stampato maiuscolo, per mezzo di un pennarello, avente un inchiostro giallo, molto chiaro, su una superficie colorata, ma, per mezzo, a vòlta di essa, di colori chiari e non su una base scura o sul bianco, che, come il nero, non è un colore, essendo un neutro, avendo io lo scòpo di che sia richiamata la A in stampato maiuscolo, dante il titolo a "La lettera scarlatta", mostrandone però la cuntraposizione, per mezzo di quella stessa, stampata maiuscola, in versione sbiadita, in peculiar modo qualora sia veduta cuntra lucem, sperando che il testo possa essere una iniziazione a una solida base e a la constructio di una robusta balaustra, che è un insieme di più balaustri, dal latino balaustium, che è il nome scientifico avuto dal fiore di melograno, così chiamati per la forma da essi avuta, ne i piedi de la balaustra, che è una ringhiera parapetto, atta a impedire che vi siano precipitazioni nel vuoto, in alternativa al muretto e così nacque Balaustra! Balaustr, balaustr, balaustr!