"Come ti senti, Alice?" Era la domanda che si sentiva porre ogni giorno. Il Dottor Wright era un uomo rispettabile, calmo, attento. Alice era la sua paziente da ormai tanto tempo. Non era neanche capace lei di ricordare gli albori di quella conoscenza, di quel legame profondo e radicato che si era creato tra lei e il suo psichiatra. Un caso difficile il suo, così aveva sentito bisbigliare più volte. Viveva in uno stato catatonico e ovattato, in cui i suoni e le visioni si confondono e danzano amabilmente tra la realtà e la fantasia, tessendo un nuovo mondo, una ragnatela di luoghi, intrecciata di ricordi spezzati e mezze verità.