Avevano un rapporto particolare quei due.
Urlarsi contro fino a sentir bruciare le corde vocali, per poi unirsi in un bacio mozzafiato.
Un minuto prima il paradiso,
l'attimo dopo l'inferno.
Era diventata una routine, una sorte di abitudine loro, ma una cosa era certa: avevano un costante vuoto da colmare con qualcosa.
Lei di lui, lui di lei.
Solo che non lo volevano accettare.
Charlotte era...particolare.
Non era di molte parole, ma osservava come poche.
Nonostante la sua poca loquacità, se le toccavi certi tasti, tirava fuori il suo lato peggiore e una lingua tagliente e biforcuta, tanto da spezzarti in due come un grissino.
Tyler, beh...anche lui si poteva definire particolare.
Era misterioso, enigmatico direi.
Per niente uno stinco di Santo. Un velo di pericolo gli incoronava il corpo statuario, rendendolo stranamente ancora più attraente.
Era abbastanza conosciuto in città, e anche fuori da NY. Conosciuto per non essere un tipo affatto raccomandabile, con fin troppi impicci. Diremo noi.
Si scopavano con gli occhi, con i vestiti addosso, si eccitavano solo a guardarsi.
Ed è proprio questo che cercavano entrambi: l'eccitamento, la spensieratezza, la follia...
Il loro era un continuo gioco di sguardi e di provocazioni...
E vi posso assicurare che da queste cose non ne esci più vivo.
Quando due anime si scontrano, si stuzzicano, si prendono nella testa niente e nessuno può contenerle.
Si sarebbero distrutti a vicenda, e questo lo sapevano molto bene. Ma sembrava quasi non importargli.
Era come se fosse quello ad alimentare quel contorto gioco che portavano avanti.
Quando erano insieme, i loro problemi non c'erano. O almeno era questa la sensazione che avevano.
Più stavano insieme, più avrebbero provato dolore. Ma ormai era troppo tardi per tornare indietro.