"Essere adolescenti. La cosa più crudele che la natura potesse programmare per l'uomo." Questa è la frase con cui inizia questa storia, la storia di Lydia, un'adolescente che sta iniziando a diventare donna adulta, che non si è mai innamorata di un uomo, che pensa di sapere tutto di suo padre e della sua famiglia, che subirà in un anno un terremoto emotivo che la porterà a rivalutare tutto. Ciò grazie all'arrivo di nuove persone a far parte della sua vita. Infatti oltre ai meravigliosi amici, alla piccola sorella, ai genitori e all'incredibile nonna Gianna, il liceo scientifico che frequenta diventerà teatro non solo dei suoi scontri abituali con i professori, ma anche di sensazioni forti ed improvvise. Sì, perché il destino a volte gioca brutti scherzi e un amico di famiglia può diventare l'occasione di capire cosa significhi amare ed essere amati; di scoprire verità che si davano per certe, constatando che anche le persone più vicine e che pensiamo di conoscere meglio portano pesi inimmaginabili. Quello stesso destino porterà Lydia a crescere e a prendere più consapevolezza della donna che sta diventando, attraversando anche il lato più feroce della crescita. Questa storia non è del tutto originale, è fortemente ispirata a tutte le serie che hanno un po' caratterizzato la mia adolescenza, come "I Cesaroni", "L'allieva", "Non dirlo al mio capo", "La dama velata", "Che Dio ci aiuti", ecc; lo potrete notare facilmente anche dai nomi di alcuni dei protagonisti. Però in Lydia e nella sua crescita ci ho messo tanto cuore e tanto di me. Buona lettura.
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