Si diceva che la villa fosse abitata dal fantasma di una diciottenne.
Si dice, solitamente, che i fantasmi siano inospitali.
Si dice, infine, che infastidire un fantasma porta alla morte.
Saranno queste dicerie veritiere, o Louis riuscirà a far cadere Emily tra le sue braccia? Riuscirà a farla innamorare di sé?
-Tornerai? Insomma, se non hai paura di me.- Chiese titubante.
In fondo mi aveva permesso di tornare a casa, e non faceva così tanta paura, tranne che per il sangue che compariva e scompariva intorno a lei.
Quello sì che era ripugnante.
-Sei brava in matematica?- Chiesi.
Se dovevo tornare, almeno facevo qualcosa che mi era utile: imparavo qualcosa di matematica.
-Era la mia materia preferita.- Sospirò.
-Allora tornerò oggi pomeriggio, dopodomani ho un compito. Ti andrebbe di aiutarmi?-
-Farei tutto, purché qualcuno venisse a farmi compagnia.- Disse la ragazza sorridendo.
-Tornerò, te lo prometto.- Dissi, per poi vederla scomparire, di nuovo.
Eterocromia. Ecco la cosa che mi ha distinta da sempre.
Quei bisbigli dei bambini appena passi che ti definiscono una "strega" o una "fata" oppure i rifiuti dei ragazzi perchè "i tuoi occhi mi fanno paura".
Si passa la vita a cercare un'equilibrio ed io perdo già in partenza: un occhio verde e un occhio azzurro.
Nonna ha sempre detto che è stato un segno del destino, un segno che io alle regole non ci sarei mai stata. Mi fanno sentire in trappola, bloccata e imprigionata. Ho bisogno di fare tutto a modo mio e di ascoltare solo me stessa. Io mi do le regole. Io decido.
Questa è stata la mia filosofia di vita per tanto tempo, prima che la gente cominciasse a sbattermi porte in faccia dandomi della viziata.
Quando la scuola ha cominciato a chiamare nonna per il comportamento ho capito che era il momento di mettermi dei paletti e di trovare un equilibrio tra ciò che era giusto e ciò che era sbagliato.
Gli occhi però sono l'unica cosa che resta ancora come prima. L'unica cosa che un equilibrio non lo troverà mai. Ed è bello così.