Litigavano, litigavano tanto, per qualsiasi cosa. Era un continuo susseguirsi di 'ti amo', seguiti da tanti 'vaffanculo'. Era un'alta marea continua, alta marea per finire con la calma piatta, e poi di nuovo la tempesta. Erano così, sono così. La paura di perdersi, la paura che quel filo sottile che li unisce, si spezzi. E quindi si scannavano, si scannano, se ne dicevano di tutti i colori, fin quando uno dei due si piegava e tornava tutto normale. Due kamikaze, quei due. Due bombe con la miccia corta che si accende con niente. Però quei due era destinati, anzi sono destinati. Cioè, due che si odiano così, che si amano così, non possono non stare assieme. Cioè bastava guardarli per capire che i loro addii non erano mai veri, che in qualche modo erano legati da qualcosa. Qualcosa quasi impossibile da distruggere. Certi legami, contro ogni logica, sono quelli più indissolubili. E loro, beh loro, ne erano e sono la prova vivente.
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