Era tutta una grande finzione. Questo era stato il mio primo pensiero non appena avevo messo piede in quell'enorme sala da ballo che brulicava di uomini di mezz'età in smoking e donne in haute couture. Animi loquaci e i sorrisi radianti che tutti sembravano avere non erano altro che un muro, dietro quale si celava la loro vera identità. Proprio per questo motivo io e il ragazzo al mio fianco ci potevamo confondere tranquillamente in mezzo a loro: sarebbe bastato un sorriso da parte mia e una stretta di mano da parte di Zayn per ingannare chiunque avessimo voluto. Non sarebbe stato troppo difficile. La sua mano si poggiò sulla base della mia schiena tirandomi fuori dai miei pensieri, mentre iniziava a condurmi verso un punto indefinito della sala, in modo che entrambi potessimo cercare di individuare dei volti familiari. Si abbassò al mio orecchio e con voce bassa e calda mi chiese: "Pronta a entrare in scena, Irina?" I suoi occhi incontrarono i miei, vispi e carichi di adrenalina, al ché non riuscii a fare a meno di curvare le mie labbra tinte di rosso. "Sono sempre pronta, Zayn." Afferrai prontamente il bicchiere di champagne che mi stava porgendo e non esitai a farlo tintinnare con il suo, prima di portarmelo tra le labbra senza mai abbandonare il suo sguardo. Ignorando del tutto il battito accelerato del mio cuore che traduceva l'ansia che ormai non sembrava abbandonarmi da mesi, chiusi gli occhi mentre sentivo il gusto del liquido familiare e mi ripromettevo - per la milionesima volta - che sarebbe andato tutto bene.All Rights Reserved