Quando l'adolescenza è per sempre
Quando l'adolescenza dura tutta la vita
1984, visito l'archivio del tempo. Oggi è lunedì ed è una bella giornata di sole. Mi schiodo a fatica dal letto, ma l'odore del caffelatte caldo dalla cucina mi dà coraggio. Frollini confezione famiglia conquistano le cavità palatali e rendono più dolce il mio risveglio. La doccia, la tuta nuova, il maglioncino arancione, il giubbino imbottito bianco, lo zaino rotto -scendo- e C. è lì. Ridiamo a crepapelle perché abbiamo la stessa salopette di jeans, (nuova anche la sua) e il foulard alla Alice (per Elisa) attorcigliato al collo. Che stronze! Non ce lo siamo detto. E via camminiamo, tra le macchine e le persone, buongiorno! buongiorno! buongiorno! e gli autobus, e i semafori rossi che non rispettiamo e tram severi che imprecano. -Mi serve un gettone, speriamo che il telefono funzioni! - A quest'ora?
Sì 🗣💩🗣🖕😠💔
C. non ride per rispetto, allora mi intenerisce e lo faccio io per prima. Poi smette, e fa ridere lei me, perché ha la faccia della circostanza, ma so che sarebbe andata avanti per molto.
Ora mi sento meglio, andiamo, c'è tempo per un cornetto- Al bar in piazza, non al Sabato, perché il proprietario è antipatico. -Non ho studiato - peccato, perché ho talento per l'antico, ma se mi interroga faccio scena muta.
In qualche angolo, seduto e inconsapevole, c'è un capello lungo e liscio che copre mezzo viso, quanto basta per una nuova cotta fulminante. E pensare, che avrei potuto gioire per quel cornetto in più, a mezz'ora dalla colazione!
Nadia Dicursi