Quando ti ritrovi nel posto sbagliato al momento sbagliato, durante un brutto periodo della vita, è facile scegliere la via più semplice per non lasciarsi morire. Così si potrebbe riassumere la vita di Louis, che non ha certezze sul presente, ignora le proprie origini e pensa di non poter mai avere un futuro felice o diverso dal presente instabile e altalenante che vive ogni giorno. Sono le stesse identiche sensazioni che prova anche Francis: una ragazza semplice, di buoni valori, che si ritrova a dover fare un lavoro che detesta perché deve arginare i danni e sanare i debiti che qualcun altro ha causato e che poi le ha lasciato tra le mani, commettendo un gesto egoistico. La somiglianza della loro situazione, delle loro vite difficili già ad un'età così giovane, il fatto di non essersi mai innamorati di quell'amore che ti scalda il cuore, che ti fa sentire meno solo, che ti tiene aperto uno spiraglio di felicità anche quando vorresti mollare tutto e arrenderti, sono solo alcune delle cose che faranno avvicinare Louis e Francis sempre di più. Forse, se si uniscono due elementi negativi il risultato è positivo. O forse l'aurea negativa che ancora incombe sulle loro vite, i segreti, le omissioni e le scelte sbagliate li sommergeranno a tal punto da schiacciarli? Oppure, la domanda più giusta da fare sarebbe: si può avere nostalgia di qualcosa che non si ha mai avuto? Hiraeth è una parola gallese che significa "nostalgia" o più comunemente "mancanza di casa". Molte persone del Galles sostengono che sia una parola che non può essere tradotta e che abbia un significato più profondo della semplice "mancanza di qualcuno" o "mancanza di casa". Il termine è collegato alla sensazione agrodolce del ricordo di qualcuno o qualcosa - a volte di momenti belli della propria vita ormai passati - essendo nostalgici ma al contempo grati della loro esistenza.