[...]Avevo sempre odiato i cliché, quelle scene da film o da libri per quindicenni, ma in quel momento mi sembrava così sbagliato che continuasse a parlare. Mi alzai quindi sulle punte stringendo il suo viso fra le mani e poggiai delicatamente le labbra sulle sue in un casto bacio. Non rispose subito, la sua bocca rimase rigida sulla mia e le braccia lungo i fianchi, per questo feci per allontanarmi, pentendomi subito di ciò che avevo fatto. Lui, però, fu più veloce di me e mi strinse i fianchi per trascinarmi di nuovo su di lui e far scontrare così le nostre labbra in un bacio molto più coinvolgente. Non perse tempo a schiudere le labbra permettendo così alle nostre lingue di incontrarsi e dovetti trovare appiglio stringendo le braccia al suo collo per non rischiare di cadere a terra, talmente deboli erano le mie ginocchia in quel momento. Non c'era il vischio sopra di noi e non ci stavamo baciando solo per una stupida tradizione. Ci stavamo baciando perché volevamo farlo e mentre mi teneva stretta a lui mi fu chiaro che il desiderio fosse mio quanto suo. [...]