Gli zingari erano arrivati un mese prima, con una mezza dozzina di carri coperti trainati da cavalli e avevano piantato le loro tende su un campo inutilizzato entro i confini della vecchia fattoria Haskins. Louis, quando arrivò per visitare alcuni malati insieme a Niall, sapeva che gli adulti lo stavano osservando dai carri, così infilò una mano in tasca ed estrasse una manciata di caramelle, che distribuì subito ai piccoli. Un uomo alto, robusto, con capelli e barba neri, si avvicinò loro e si presentò, dicendo: " Sono Desmond Styles, il capo di questa comunità e vi do il benvenuto fra noi! Volete farmi l'onore di bere un caffè d'ortica con me?" Niall sperò che Louis rifiutasse l'invito, ma ovviamente il medico lo accettò con grande entusiasmo. Desmond condusse così i due ospiti accanto al suo carro e li fece accomodare ad un tavolino che aveva sicuramente visto giorni migliori, ma che era comunque pulito e curato. Non fu l'uomo a servire il caffè, ma un ragazzo di non più di diciotto anni, che Louis trovò di una bellezza esotica e disarmante. Era alto, longilineo, con lunghi capelli ricci che gli arrivavano quasi a metà schiena ed un viso che aveva la dolcezza degli angeli e la malizia di un diavolo tentatore. Alle orecchie portava due anelli d'oro, al naso un brillantino scintillante e la camicia aperta sul petto rivelava l'inchiostro tipico dei tatuaggi. " Questo ragazzo è mio figlio Harry!" lo presentò Desmond. Louis incrociò lo sguardo verde smeraldo del giovane e si rese subito conto che doveva stare attento a non farsi bruciare dal fuoco che vedeva ardere all'interno di quegli splendidi occhi.