Marco ci prova a seguire il suo cuore, ad andare incontro alla sua vocazione. Lascia un lavoro che non gli piace, che lo rende infelice in Inghilterra e torna a Catania, torna da dov'è partito, per scrivere il suo primo romanzo, per finire almeno una cosa nella vita. Nel frattempo incontra una ragazza, tenta di avere uno straccio di vita sociale, ha a che fare con la sua sgangherata famiglia. Si ritrova così in provincia, nel profondo sud d'Italia, con i suoi eterni problemi di lavoro, d'immobilismo, di mentalità chiuse e un po retrograde. L'intero pianeta poi sembra sull'orlo dell'abisso ecologico, politico, sociale. Un romanzo che non indulge nei territori scontati del sentimentalismo e della formazione e che invece tenta di far riflettere il lettore su temi complessi e radicati in un'attualità sempre più urgente e accelerata: il disorientamento e lo sradicamento dei nostri giorni, la difficoltà bestiale che confina nella quasi impossibilità di avere quella che fino a prima dello sconquasso finanziario del 2008 si considerava una vita "normale": un lavoro fisso, una casa, un lavoro; la sensazione strisciante e ineludibile che il futuro ci aspetta sia qualcosa che non avremmo mai immaginato.