Sono passati due anni da quando Liria Anderson, spirito libero dall'immancabile animo rivoluzionario, ha lasciato Riverdale senza voltarsi più indietro. Due anni da quando i demoni di un passato che non le apparteneva hanno trovato pace nei meandri della verità, che per tanto la ragazza aveva desiderato scoprire, con ogni fibra del suo corpo. E con l'inizio del college, l'arrivo della maggiore età, e il ritorno nella tanto amata New York, la vita di Liria sembra essere più normale e felice di quanto non fosse mai stata. Ma il confine tra Paradiso e Inferno, nei momenti più inaspettati, può rivelarsi estremamente sottile, troppo perché si possa prevedere il passaggio da uno all'altro.
Dal canto suo, Jughead continua a tentare disperatamente di tenere la testa nella sua bolla, che dall'addio della Anderson è stata la sua unica via di fuga da una realtà troppo pretenziosa e terribilmente contraddittoria. Eppure un evento inatteso lo costringerà ad aprire gli occhi una volta per tutte, ripresentandogli davanti un problema di cui credeva di essersi sbarazzato, come una vecchia conoscenza con cui non si vuole avere più nulla a che fare: l'amore.
Un amore nuovo, inaspettato. Una ferita riaperta dopo tanto tempo, con cui lui non è pronto a fare i conti di nuovo.
Lei e lui, così simili quanto diversi.
C'è solo una cosa chiara: si attraggono entrambi sessualmente.
Riuscirà il suo ostentato controllo a non sfociare in pazzia?