In silenzio guardava le persone girargli attorno, osservava ogni minimo particolare. Ma non vedeva. Effettivamente, era da un paio di anni che guardava, esaminava attentamente i volti, le gesta, i movimenti, la postura... Ma non riusciva ad osservare. Le emozioni, come ad un tratto gli esplosero nella mente, però, senza interferire con la realtà. Le labbra ferme e rigide, gli occhi puntati in avanti e qualche individuo a girargli attorno, prima pericolosamente vicini e poi, estremamente lontani. Nessun suono si udiva, o perlomeno, lui non riusciva a sentire, a comprendere. Delle interrogazioni gli comparvero nella mente, con la gola serrata, le palpebre abbassate e a fargli visita un ultimo ricordo, la morte davanti a sé. | ~ | ~ | ~ | ~ | ~ | ~ | ~ | ~ | ~ | ~ | ~ | ~ | <<... sai perché la gente ride e si diverte? Per dimenticare. È invece, sai io cosa facevo? Piangevo e mi di speravo nel tentativo di ricordare>> si alzò in piedi, il corpo illuminato da teneri luci del sole. Dall'alto in basso, gli tese la mano, e da quel momento realizzò chi effettivamente era la morte. || La storia deve ancora passare verso la fase della revisione ||
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