Scrivere poesie per me è veleno e antidoto, è il modo per mettermi faccia a faccia con la realtà, per esprimermi davanti agli altri, ma soprattutto davanti a me stessa: per capirmi, sentirmi, vedermi. Questa è una raccolta di poesie scritta in un anno difficile, un anno di cambiamenti e di crescita, una raccolta che parla d'amore, non sempre solo quello carnale, che parla di dolore e del bisogno dell'anima di essere ascoltata. Non seguo una metrica, non sono analitica e precisa, sono poesie scritte dalle emozioni, dal sentimento.
"E così finisce quella poesia: accartocciata nel mio corpo, maltrattata, abbandonata. Io, io non ho paura, perché il poeta sono io, l'aguzzino e la vittima, io nelle mani di me stesso, debole e arrabbiato, foglio ma anche scrittore, poeta ubriaco di parole che impara a infliggere dolore solo a sè stesso "
Poeta e anche poesia, perché qui dentro c'è la mia anima, la mia essenza.
Non ho la pretesa che vi possiate sentire capiti da queste parole, ma in fin dei conti, ci spero