Sono riusciti a scappare. Ora sono nel mondo degli umani. Finalmente possono vivere felici, lui può stare con Emma. La vita che ha sempre sognato si mostra davanti ai suoi occhi.
Ma perché, perché ha questa sensazione? Dopo quello sguardo, tra loro due non è più stato lo stesso. Norman non è più lo stesso.
Cosa può essere cambiato? Sembra che lo stesso Norman, voglia avvicinarsi di più a Ray, finché una catastrofe non incombe su di loro.
Misteri, segreti e trappole ben architettate: vecchie conoscenze torneranno a galla e nuove prenderanno il sopravvento. Storie d'amore si sovrapporranno a tradimenti ed incertezze.
Un oscuro segreto, attende Ray e i suoi amici in Quello Sguardo.
Questa storia è scritta in prima persona da Ray stesso. (Ci saranno dei POV, per comprendere meglio la storia, degli altri personaggi) Premessa: ho visto l'anime di The Promised Neverland e ho letto tutti i volumi del manga usciti dell'edizione italiana, ovvero fino al 20. Attenzione: potrebbe contenere spoiler (o forse anche no) visto che gran parte della storia è inventata e non ha nulla a che fare con il manga. Inoltre, quando ho iniziato a scrivere questa storia, TPN era arrivato circa al volume 14, per cui non conoscevo il vero finale ufficiale). Molti personaggi sono ispirati ad altri anime, però il loro carattere e le loro decisioni sono state prese esclusivamente sulla base della mia immaginazione.
Emma, Ray e Norman sono riusciti a giungere nel mondo degli umani, e da qualche anno abitano in un paesino chiamato Sparkly Park. (SPOILER! Emma non ha perso la memoria come alla fine del manga).
La prima parte della storia, s'intitola Quello Sguardo. la seconda, Nei Tuoi Occhi. la terza, Vista Sul Mare.
|Libro scritto nel 2020|
Completo
#1 thepromisedneverland 09/08/2020
#1 kaiushirai 21/06/2020
⚠️𝗡𝗢𝗡 𝗙𝗘𝗗𝗘𝗟𝗘 𝗔𝗟𝗟'𝗢𝗣𝗘𝗥𝗔 𝗢𝗥𝗜𝗚𝗜𝗡𝗔𝗟𝗘⚠️
⚠️𝗧𝗪 𝗔𝗟𝗟𝗘𝗥𝗧: 𝗯𝗹𝗼𝗼𝗱, 𝘃𝗼𝗺𝗶𝘁, 𝘀𝘂𝗶𝗰𝗶𝗱𝗲, 𝗯𝗶𝘁 𝗼𝗳 𝗲𝗮𝘁𝗶𝗻𝗴 𝗱𝗶𝘀𝗼𝗿𝗱𝗲𝗿𝘀, 𝗮𝗻𝗴𝘀𝘁, 𝘃𝘂𝗹𝗴𝗮𝗿 𝗹𝗮𝗻𝗴𝘂𝗮𝗴𝗲.
⚠️𝗜𝗻𝘀𝗽𝗼: 𝗧𝗵𝗲 𝗔𝗽𝗼𝘁𝗵𝗲𝗰𝗮𝗿𝘆 𝗗𝗶𝗮𝗿𝗶𝗲𝘀
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«𝘔𝘪 𝘥𝘪𝘤𝘢, 𝘮𝘪𝘰 𝘴𝘪𝘨𝘯𝘰𝘳𝘦 𝘔𝘶𝘻𝘢𝘯, 𝘳𝘪𝘤𝘰𝘳𝘥𝘢 𝘲𝘶𝘢𝘯𝘥𝘰 𝘦𝘴𝘱𝘳𝘦𝘴𝘴𝘦 𝘪𝘭 𝘷𝘰𝘭𝘦𝘳𝘦 𝘥𝘪 𝘶𝘯𝘢 𝘭𝘶𝘯𝘢 𝘤𝘳𝘦𝘴𝘤𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘤𝘰𝘯 𝘤𝘰𝘯𝘰𝘴𝘤𝘦𝘯𝘻𝘦 𝘪𝘯 𝘢𝘮𝘣𝘪𝘵𝘰 𝘧𝘢𝘳𝘮𝘢𝘤𝘦𝘶𝘵𝘪𝘤𝘰?»
Aveva ricevuto l'appellativo di speziale della città,
creava medicine per gli altri con le erbe che coltivava nel giardino di casa,
eppure la sua angoscia non aveva cura.