C'era solo un pensiero che mi gironzolava nella testa, che mi rifiutavo di ammettere pur sapendo che aveva ragione. Io ero come Chaz. Un mostro. E un mostro non può cambiare. - Dal capitolo 16: Sentii il suo tocco leggero e caldo sulle mie palpebre mentre le chiudevo delicatamente. «Resta ferma.» Sussurrò sulla mia pelle, dopodiché mi baciò dolcemente la fronte con le sue labbra morbide. «Non voglio che niente o nessuno rovini questo momento.» Era così fermamente vero ma allo stesso tempo sbagliato. Niente avrebbe potuto rovinare quel momento, per me, se lui fosse rimasto, ma mi accorsi presto quando le mie palpebre si riaprirono che lui non c'era più. - Questa storia non è mia ma di XVI_IX_XIII di EFP.
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