"Non è facile essere un albino e il figlio ereditario di un duca, soprattutto se costui ti odia e non riesce mai a guardarti negli occhi" Frederick Albert è un ragazzino curioso, affascinato dai libri e sempre desideroso di imparare. Nato prematuro, a soli sette mesi, deve non solo affrontare i gelidi inverni sassoni, ma anche il padre, che non lo considera come suo primogenito solo perché non era pianificato. Il suo grosso difetto è di avere i capelli bianchi e la pelle bianca: si sente alquanto a disagio quando le altre persone voltano lo sguardo da un altro lato e non vogliono stringergli la mano, anche perché credono che il suo tocco gli faccia trasmettere la malattia. Si è sempre considerato sbagliato, diverso e aveva passato sin da piccolo dei momenti di depressione, anche perché non ce la faceva a subire continuamente minacce ed insulti. Questo racconto è la storia di un genio che non si è mai potuto applicare, di un ragazzino che impara le lingue in fretta come si può imparare a legare le scarpe, ad un sognatore e al secondo stupor mundi della storia, dopo il suo famosissimo omonimo, Federico II Hofenstaufen. Dall'infanzia all'adolescenza, passando per il periodo della sua carriera in esercito, scopriremo il mondo di questa brillante mente, sempre desiderosa di farsi conoscere tramite i suoi libri e tramite la sua triste storia. Lo spazio dell'autrice è finito, direi di tuffarci nel mondo di Frederick, un genio nato nella famiglia sbagliata. Tutti i fatti trattati sono frutto della fantasia dell'autrice, pertanto Frederick non è mai esistito nella storia così come tutti i personaggi che vi sono all'interno.
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