Il virus aveva fatto si che l'umanità collassasse su se stessa, lasciandosi indietro l'ombra delle vittorie dimenticate e delle sconfitte grondanti di sangue come ferite aperte.
Fino a quando Loro sopraggiunsero, sconvolgendo i resti di una specie decimata.
La Terra adesso, non era altro che il centocinquantesimo pianeta della Confederazione.
L'ultimo.
Ci offrirono la cura, cosicché nessuno perisse più sotto i colpi del virus, ma ogni salvezza ha un prezzo da pagare.
Così, ogni anno, maggiorenni provenienti da ogni anfratto del globo e dotati del gene F-g18, dopo averne sperimentato il risveglio grazie ad una piccola iniezione del virus che ne fa da catalizzatore, si imbarcano per Virtus, la capitale della confederazione, volenti o nolenti.
Perché? Vi starete chiedendo.
Ebbene, il motivo è semplice: siamo Reietti, umani che gran parte della loro umanità l'hanno già persa venendo al mondo. Il gene risvegliato ci consente di controllare ogni forma di energia presente nell'universo ed incanalarla nel modo che più fa comodo.
Siamo guerrieri, destinati ad una guerra che non ci appartiene ma che ci vede comunque coinvolti,
come reliquie svendute in cambio della sopravvivenza.
E si sa, la caratteristica prominente dell'uomo, è che farebbe qualsiasi cosa per rimanere avvinghiato al minimo alito di vita.
Siamo guerrieri e la nostra è una lotta contro il buio e le creature che lo abitano: le Moire.
Dopo un salto finito male, l'Umbrella Academy si ritrova in una casa nemica con una famiglia nemica davanti. Ma che succederebbe se, tra quei sei strani ragazzi e un cubo volante, ci fosse una vecchia conoscenza che non sarebbe dovuta essere lì?
Esther Hargreeves, la numero otto dell'Umbrella, morta in una missione quando aveva solo dieci anni, è ora la numero due della Sparrow Academy. Riusciranno i fratelli, specialmente Cinque, a capire cosa c'è sotto?
"Non ti farei mai del male..." disse Cinque con il rammarico in volto.
"Oh, lo so bene". Esther si mise davanti al ragazzo. "E, sai, prima che io ti uccida vorrei proprio sapere il perché".