Più cerchi di scappare dai tuoi problemi, più questi ti si ritorceranno contro in futuro, ti lacereranno la mente, e non si potrà più fuggire.
Margot, una bellissima ragazza di diciotto anni, non fa altro che fuggire da ciò che nella vita non vuole affrontare, incominciando dai suoi genitori. Eppure come si affronta la scoperta di aver vissuto in una bugia per diciotto anni?
Ormai il mondo le sta per crollare sotto i piedi, ma qualcuna riuscirà a prenderla, a fermarla dal fuggire, un ragazzo che non si sarebbe mai immaginata di desiderare così ardentemente.
Dal primo capitolo: "Io c'ho provato a fare come volevano loro, a vestirmi bene, a mangiare composta, ad arrivare puntuale ai pranzi di famiglia, a tenere le braccia conserte, anche quando le mie mani tremavano, a non dire quello che pensavo per non disturbare l'equilibrio della folla. Io c'ho provato, a non baciarmi per strada per educazione, a colorare dentro le figure, a scrivere senza oltrepassare i limiti del quaderno, a non piangere davanti a tutti, a brindare con loro, al successo, ai soldi, a non uscire di notte per paura di incontrare chissà chi e ad innamorarmi solo il sabato. Ma tutto ciò non fa per me, a me ancora piace colorare fuori dai bordi, dire sempre la mia, scrivere dove cazzo mi pare, uscire di notte, baciarmi per strada ed innamorarmi ogni giorno, di qualsiasi cosa."
*Dalla storia*
La melodia continua lenta e io non posso non chiedermi se per caso non sia già nel mio letto e questo sia tutto frutto della mia mente.
Così, un po' per comprendere se sono per davvero nel mondo dei sogni, un po' per il bisogno di godermi il contatto che le nostre anime sembrano aver istaurato, chiudo gli occhi e quando qualche secondo dopo li riapro lui è ancora lì, con le mani sui miei fianchi e i suoi occhi su di me.
La mia mente non è ancora sicura al cento per cento di non stare sognando, per questo una minuscola parte di me ancora lucida, comprendendo che ben presto non avrei risposto delle mie azioni, fa muovere una mia gamba all'indietro, lasciando che le mani del ragazzo scivolino via dal mio corpo.
La bolla creata attorno a noi non scompare però, questo perché non riesco a smettere comunque di osservarlo e quando lui fa lo stesso capisco che non è ancora finita. Gli basta un piccolo passo per trovarci di nuovo così vicini da riuscire a sentire il rumore dei suoi respiri. Questa volta però non poggia le mani sui miei fianchi, in modo troppo lento avvicina il viso al mio e quando credo che i nostri nasi si scontreranno e le sue labbra finiranno sulle mie, sento invece un brivido attraversare tutto il mio corpo quando queste sfiorano il mio orecchio e le gambe cedere quando la sua calda e rauca voce, come una delle più belle canzoni, mi dice
"Non allontanarti da me, Elisabeth."
{Il tempo invecchia e fa maturare, il tempo cambia.
I quattro anni lontani da casa per Elisabeth sono stati i più belli da lei trascorsi, ma sa di non poter stare per sempre lontana da casa e quando vi farà ritorno tutto sarà diverso.}