Chiamatemi Akira
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Ongoing, First published May 07, 2020
Nero.
L'unica cosa che riuscivo a vedere.
Quindi è questo quello che si vede quando si è morti.
Nero, Buio ed oscurità.
A passare il resto della tua esistenza a riflettere sul perché della tua inutile esistenza in un mondo così ostile.
Aspetta... 
cos'è questo rumore?
Sembra... un girare di ingranaggi... come se ci fosse un robot che si sta attivando...
O forse... quel robot sono io?
Apro gli occhi di scatto.
Non ci posso credere!
Sono viva!
La mia felicità svanisce subito dopo essermi accorta di essere ancora lì, nello stanzino dove pensavo di avere passato gli ultimi momenti della mia vita.
Mi alzo in piedi cadendo pesantemente a terra.
Mi sentivo pesante.
Mi guardo le mani.
No!
Non può essere possibile!
Guardo il mio riflesso nel tavolo di ferro dove ero seduta fino ad un secondo fa.
ERO DIVENTATA UN'ANIMATRONIC!
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#699paranormale
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30 parts Ongoing

Eterocromia. Ecco la cosa che mi ha distinta da sempre. Quei bisbigli dei bambini appena passi che ti definiscono una "strega" o una "fata" oppure i rifiuti dei ragazzi perchè "i tuoi occhi mi fanno paura". Si passa la vita a cercare un'equilibrio ed io perdo già in partenza: un occhio verde e un occhio azzurro. Nonna ha sempre detto che è stato un segno del destino, un segno che io alle regole non ci sarei mai stata. Mi fanno sentire in trappola, bloccata e imprigionata. Ho bisogno di fare tutto a modo mio e di ascoltare solo me stessa. Io mi do le regole. Io decido. Questa è stata la mia filosofia di vita per tanto tempo, prima che la gente cominciasse a sbattermi porte in faccia dandomi della viziata. Quando la scuola ha cominciato a chiamare nonna per il comportamento ho capito che era il momento di mettermi dei paletti e di trovare un equilibrio tra ciò che era giusto e ciò che era sbagliato. Gli occhi però sono l'unica cosa che resta ancora come prima. L'unica cosa che un equilibrio non lo troverà mai. Ed è bello così.