Skylar Johnson è una semplice ragazza Italo-canadese che ha sempre vissuto in Italia, o almeno fino all'estate scorsa in cui è costretta a trasferirsi nella città natale del padre, Toronto.
Suo padre ha sempre lavorato nel campo musicale ed è il proprietario della sede della Island Records di Toronto e, dopo vari mesi in cui si valutava la possibilità di tornare in Canada, il pensiero si concretizza.
Skylar deve partire insieme alla sua famiglia subito dopo l'ultimo giorno di scuola per raggiungere il suolo canadese, che ha avuto poco modo di visitare dati gli impegni del padre.
Skylar dovrà lasciare i suoi amici, la famiglia materna, tutto quello che si era costruita in questi 18 anni della sua vita per iniziarne un'altra in una città sconosciuta, dove non conosce nessuno se non le mura dell'ufficio del padre, qualche suo dipendente e le case dei suoi parenti stretti.
Qualche giorno successivo all'arrivo, decide di accompagnare il padre in ufficio per rivedere alcuni dei dipendenti con cui aveva legato durante le sue vacanze a Toronto e, per passare il tempo e divertirsi un po', decide di simulare la registrazione di un singolo in una sala libera insieme a Scott Harris, quando arriva un ragazzo inaspettato ad ascoltarla...
IMPORTANTE: Tutto ciò che leggerete sarà frutto della mia immaginazione, riferimenti a cose e persone è puramente casuale, azioni, modi di fare e pensieri dei personaggi non corrispondono alla realtà e non ci sono scopi di screditare o valorizzare un personaggio piuttosto che un altro.
Photo Credits: TO THE OWNER.
Highest ranks:
#1 in Wonder
#2 in Illuminate
#1 in SM3
#1 in Songwriting
Jane Peters, 17 anni, timida e impacciata, non ha mai trovato un ragazzo di cui potersi fidare ciecamente. La sua vita le sembra monotona e triste, ma non sa che presto verrà stravolta, nel bene e nel male, da amici e nemici. Da chi guardarsi le spalle? Di chi fidarsi?
Dal Capitolo 26 - Imprevisti
** «Chiudi gli occhi» sussurra, io titubo per un po' «Fidati» faccio come mi dice, «Adesso concentrati e dimmi cosa senti». Il mio cuore batte freneticamente, non so cosa mi stia succedendo, ma adesso lo sento. Sento il ritmo delle pulsazioni, sento il mio respiro, il contatto con le sue mani. Senza aprire gli occhi sorrido «Lo sento anch'io il suono» mormoro un po' in imbarazzo. «Che suono senti?» la sua voce risuona come se lui fosse nella mia mente, nei miei pensieri. «Il silenzio» rispondo, e non so perché ma quasi non mi manca il fiato **.